Un tema sempre più sentito dalle aziende produttrici di integratori è quello di rendere biodisponibili i nutrienti contenuti nei loro prodotti. Ottimizzare la biodisponibilità è importantissimo, perché consente all’organismo di trarre effettivo beneficio dai prodotti assunti.
Sono diversi gli aspetti da considerare in questo discorso: vediamo di seguito i principali, oggetto di diverse ricerche che hanno portato a soluzioni innovative.
Le compresse devono sciogliersi al momento giusto
Affinché il nostro organismo possa assimilare i contenuti degli integratori, una volta ingerite, le compresse devono disaggregarsi in un determinato lasso di tempo, che è quello in cui si trovano nel nostro tratto digerente. Se ciò non avviene, o avviene in ritardo, l’organismo assorbe solo una parte di quanto ingerito.
Questo potrebbe sembrare un argomento scontato, mentre purtroppo non è così. Un recente studio di laboratorio* ha evidenziato che in diversi campioni analizzati le compresse attraversavano il tratto digerente uscendone solo parzialmente disgregate o del tutto intatte.
Una scelta dei giusti eccipienti e avanzate modalità di produzione delle compresse sono essenziali per garantire la disaggregazione, e dunque rendere biodisponibili i nutrienti. Consigliamo sempre di scegliere prodotti che riportino etichette chiare, e che espongano certificazioni in merito alla bontà del prodotto.
Proteggere i nutrienti dall’ambiente acido dello stomaco
Una volta ingeriti, i nutrienti arrivano allo stomaco. Purtroppo il suo ambiente altamente acido rischia di erodere le sostanze prima che possano essere assimilate.
Per risolvere questo problema, sono state messe a punto particolari capsule, rivestite con un derivato di cellulosa. Questo rivestimento resiste agli acidi e consente agli integratori al suo interno di raggiungere l’intestino. E’ qui, infatti, che avviene il processo di assorbimento di quasi tutti i nutrienti.
Le DR caps, le più note capsule gastroresistenti, hanno anche il vantaggio di mascherare gusto e odore, e di minimizzare il rischio di reflusso. Vengono prodotte secondo rigorose normative e sono sottoposte a rigido controllo di qualità.
I produttori di integratori che utilizzano DR Caps sono soliti evidenziarlo sulla confezione: sarà dunque facile riconoscere sullo scaffale un prodotto che si avvale di questa tecnologia.
Nuove tecnologie per nutrienti ancora più biodisponibili
Recentemente sono stati fatti numerosi studi per ottimizzare il processo di assimilazione dei nutrienti, in modo che l’organismo possa trarre il massimo beneficio dall’assunzione degli integratori, senza “spreco” di principio attivo.
In particolare la tecnologia Liposomiale negli ultimi tempi ha dato grandissimi risultati, ed è sempre più utilizzata dalle più importanti aziende di integratori.
La tecnologia liposomiale consiste nell’incapsulare il nutriente in una vescichetta, chiamata Liposoma, rivestita da una membrana di fosfolipidi. I fosfolipidi sono molecole di grassi che hanno la stessa struttura della membrana cellulare. Questa struttura è conformata in modo da regolare l’ingresso e l’uscita delle sostanze dalla cellula. Una sostanza con la stessa conformazione, come gli integratori in forma liposomiale, ha un accesso facilitato all’interno delle cellule.
Ricerca e avanguardia, garanzia di prodotti biodisponibili
Riassumendo, perché l’assunzione di integratori sia realmente efficace, è importante scegliere prodotti altamente biodisponibili. Ancora una volta ci troviamo a sostenere che gli integratori non sono tutti uguali, e che è importante prestare molta attenzione alla qualità dei prodotti che scegliamo.
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* Roberto Quintavalle, “Una pillola dura da digerire”, Salvagente, Agosto 2021